B come BICCHIERE

bicchière (ant. bicchièro) s. m. [der., prob. formato in Francia, del gr. βῖκος «recipiente di terracotta»].

di Joe Colombo


di Angelo Mangiarotti
ad-italia.it

Fortunato Depero, Idolo Azteco con bicchieri, 2935
Bozzetto per il Bitter Campari del 1928, titolato “Campari Bitter Cordial”, mancante della tipografia, in quanto rifacimento di memoria a finalità estetica e non pubblicitaria.
Cosa dice sul bicchiere Graziella Romeo?
intanto “Vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”
Cos’è un bicchiere? La parola deriva dal greco βῖκος, che sta a significare «recipiente di terracotta». Esso è un oggetto che comunemente usiamo nel quotidiano, ossia un piccolo recipiente nel quale versare dell’acqua, bibite e drink.
Qual è l’oggetto che molto probabilmente farà impazzire un pittore nel dipingerlo? Un bicchiere, ovvio!

Il Bicchiere di vino è un dipinto a olio su tela (66,3×76,5 cm)
di Jan Vermeer, databile al 1659-1660 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino.

La giovane donna seduta ha sollevato il bicchiere e sembra stia bevendo le ultime gocce di vino. Elegante e precisa come richiesto dall’etichetta dell’epoca, tiene il bicchiere dalla base, gesto che la identifica come un membro dell’alta società.

Il bicchiere di vetro, con le sue trasparenze e la sua capacità di contenere, riflettere e rifrangere la luce è, infatti, uno degli oggetti più difficili da rappresentare pittoricamente. Tra le numerose rappresentazioni pittoriche di natura morta troviamo spesso dei calici di vino; ne “Il Bacco” di Caravaggio ruba quasi il centro della scena in quanto è fulcro del significato della rappresentazione. Jan Vermeer, pittore olandese, ci offre una ulteriore rappresentazione di assoluta qualità nel dipinto dal titolo “Bicchiere di vino”.
Il bicchiere circolare, pieno di acqua, ha la capacità di deformare ed alterare l’immagine posta sul retro. Antonio Gutiérrez Pereira lo dimostra servendosi della fotografia. In “Alejandra” si serve di due bicchieri colmi d’acqua e di una modella per distorcere il volto della stessa, creando un ritratto che rimanda a reminiscenze surrealiste.

Nel mondo del cinema il bicchiere si riempie di ogni tipo di bevanda, come quella iconica ed irriverente servita nel Korova Milk Bar. Avete intuito di chi stiamo parlando? Di Alex DeLarge e dei suoi drughi, nel film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, mentre gustano il latte più, ossia del latte mescolato con droghe, esattamente la sera precedente delle azioni di violenza esplosiva.


1994

1941

1998